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Fu allora che vidi il Pendolo.
La sfera, mobile all’estremità di un lungo filo fissato alla volta del coro, descriveva le sue ampie oscillazioni con isocrona maestà […]

Miserabile. Aveva sopra il capo l’unico luogo stabile del cosmo, l’unico riscatto alla dannazione del panta rei, e pensava che fossero affari Suoi, e non suoi.
 (Umberto Eco, Il Pendolo di Foucault)

In ciascuno di noi è forte la consapevolezza che esiste un moto relativo fra noi e le stelle. Se osserviamo una stella in un particolare momento e la osserviamo di nuovo dopo qualche ora, ci rendiamo conto che essa si è spostata. Fondamentalmente tre sono le ipotesi che possono essere fatte.
La prima:

  • la Terra si muove con un movimento antiorario di periodo medio di 24h;

la seconda:

  • la volta celeste si muove con un movimento orario di periodo medio di 24h;

ed infine la terza:

  • sia la Terra che la volta celeste si muovono con periodi relativi di circa 24h.

Una delle prove più evidenti a favore della prima ipotesi  è dovuta a Jean Bernard Foucault (1819 – 1868). Tale esperienza si basa sul fatto che il piano di oscillazione del pendolo è costante; se il sostegno al quale è vincolato il filo è fissato ad una piattaforma girevole, il piano di oscillazione non subisce alcuna variazione anche nel caso in cui la piattaforma entri in rotazione.